A quasi un anno dall'inizio dell'emergenza sanitaria Covid-19 la nostra esistenza è di sicuro cambiata. Ed è mutata in peggio, magari non per tutti.
Chi più, chi meno, porta i segni di questo lungo periodo di sofferenza. Sono ferite di varia natura, che purtroppo lasceranno il segno in tanti.
La pandemia ha portato con sè una gravissima crisi economica che sta diventando pure sociale. Il distanziamento precauzionale ci ha obbligati a stare lontani fra noi, con effetti indesiderati e dannosi per la maggior parte delle persone. Probabilmente non per gli asociali, già "malati" di egoismo e individualisti per definizione.
In questi mesi è cresciuto l'utilizzo del commercio su internet, dei social network e degli strumenti di messaggistica istantanea. È il trionfo di Amazon, Facebook e Whatsapp, autentici protagonisti e dominatori di questa economia di guerra.
Di fatto siamo più soli, nel bene o nel male. Giovani, meno giovani e anziani, tutti quanti: veci e bocia.
La nostra vita associativa è stata azzerata, le relazioni familiari ridotte e il lavoro chissà...
Ci stiamo confinando in un ambiente artificiale, dove tutto ci appare immediato, semplice e bello; quando invece sappiamo che non è così, non lo è mai stato e probabilmente mai lo sarà.
Reagiamo a questa situazione. Sforziamoci di tornare nel mondo reale, fatto di cose concrete e durature.
Certo, nel limite del possibile, usando prudenza e cautela.
Però reagiamo! in questo momento della prova, colmo d'insidie e sul serio pericoloso, non soltanto per la salute.
Per noi le amicizie sono soltanto quelle vere e sono fatte di strette di mano, di abbracci, di sorrisi e pacche sulle spalle.
Amicizie fatte di condivisione e di partecipazione, fisicamente vicini gli uni agli altri, fianco a fianco.
Siamo nati e siamo fatti così, concepiti e creati per la vita reale, non dimentichiamocelo.
Non abbandoniamoci ad una vita virtuale. Torniamo a farci una telefonata, a guardarci negli occhi, a farci un "presente".
Uniti, compatti e soprattutto liberi di esistere.
Per scoprire che ci siamo ancora e per davvero.
