Quando si decise di realizzare un monumento in loro ricordo l’alpino Stefano Belloni, classe 1937, oggi iscritto al gruppo alpini di Sarzana, era nel 6º Alpini, brigata Tridentina, battaglione Bassano (suonava nella fanfara come trombettiere), lo stesso reparto dei due sfortunati alpini. Belloni si rese disponibile a realizzare l’opera. Infatti, prima di assolvere gli obblighi di leva era stato apprendista in un laboratorio per la lavorazione del marmo.
Si decise di utilizzare le pietre di una cava nei pressi del luogo dove morirono i due alpini. Il materiale lapideo per costruire il monumento fu trasferito a Brunico per consentire a Stefano di proseguire il suo lavoro all’interno dell’edificio che ospitava l’officina meccanica.
Tanto fu l’impegno e il desiderio di eseguire al meglio lo straordinario incarico assegnatogli che il lavoro venne ultimato per tempo e il monumento fu inaugurato nel primo anniversario della disgrazia che coinvolse Rodolfo e Roberto. Ancora oggi Stefano si commuove a ripensare ai due giovani alpini morti e all’opera realizzata in loro ricordo.
(articolo tratto da L'Alpino, giugno 2021)
