Anche se il singolo alpino, in quanto cittadino, ha un suo proprio orientamento politico, l’ANA è per suo statuto apartitica. Purtroppo c’è ancora chi considera gli alpini un ricco bacino elettorale; figure politiche e della Pubblica Amministrazione si propongono a volte come sostenitori e “santi patroni” degli alpini, sicuri che in futuro questi gli dimostreranno la dovuta gratitudine. La loro troppo assidua presenza tra i Gruppi spesso non trova una giustificazione nei normali rapporti che l’Associazione deve necessariamente intrattenere con le Istituzioni. Ma quanto è sottile la linea di demarcazione tra i normali rapporti istituzionali e il petulante tentativo di ingerenza nella vita dell’Associazione. Esiste un limite oltre il quale il politico non deve spingersi? Sarebbe auspicabile una voce netta dall’Associazione per ribadire che gli alpini non sono in vendita ma anche un monito bonario ai soci a non dare troppo spazio a certe figure nella vita dell’Associazione.
Tratta da L'alpino n. 5 del 2012